mercoledì 20 gennaio 2016

DAL COMUNE ALLE SIGNORIE / DALLE SIGNORIE AI PRINCIPATI

 
Tra la metà del '200 e gli inizi del '300 si assiste ad un fenomeno di grande importanza in Italia, il passaggio dalle istituzioni comunali al governo di un solo signore. Tutto questo succede con modalità e tempi diversi sul piano nazionale. La signoria è la risposta alla crisi interna del comune, infatti, nacque proprio nel momento in cui la lotta fra le fazioni comunali erano giunte ad un punto di non ritorno e rischiavano di compromettere l'esistenza del comune stesso. Il signore è dunque una sorta di pacifista, e cioè colui che mette pace alle guerre interne del paese anche perdendo la propria libertà. L'epoca delle Signorie in Italia ha origine tra il XIII ed il XV secolo a seguito del disfacimento dell'impero dominato da Federico II e della crisi dei comuni indeboliti da decenni di lotte, guerre tra guelfi e ghibellini, povertà dei popoli. È a questo punto che i comuni iniziano a mettere il potere nelle mani di famiglie ricche e potenti già importanti per la regione di riferimento attraverso la figura del podestà. I signori stabiliscono alleanze con alcuni vicini e linee di difesa con altri. Spesso nell'epoca quattrocentesca diventano magnati dell'arte e se a loro si devono tante ingiustizie e negazioni di diritti al popolo, si deve anche la bellezza delle nostre città di oggi e della consistenza presenza in Italia di opere d'arte. L'evoluzione delle Signorie è quindi una storia che ha forte rilevanza sull'Italia di oggi.
 
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ATTIVITA'
Rispondi alla domanda (max 5 righi):
Quali furono le più importanti signorie delle città italiane nel XIV e XV sec.?




LA DIVINA COMMEDIA: L'INFERNO

Dante struttura l’Inferno come una voragine a imbuto: lo immagina così, con la parte più larga rivolta verso l’alto. Al centro sta Lucifero, lì conficcato per trovarsi nel luogo più lontano da Dio (se la Terra è il centro dell’universo e Dio si trova, anche se il verbo è imperfetto, nell’Empireo). La voragine si è creata dall’orrore che la terra ha provato venendo a contatto con il corpo di Lucifero, cacciato dal Paradiso

Dante entra nell’Inferno dopo essersi perso nella selva descritta nel primo canto. Tramite la porta accede all’antiferno, il luogo che accoglie le anime che né l’Inferno né il Paradiso vogliono, perché in vita non hanno saputo scegliere tra bene e male. Passato l’Acheronte, il primo dei quattro fiumi infernali, si arriva nell’Inferno vero e proprio: esso è diviso in nove cerchi, che però nella prima parte non hanno ulteriori divisioni. Vediamo i primi cinque, con le rispettive anime:
  1. Limbo. Qui si trovano le anime non battezzate e, in particolare, gli spiriti magni;
  2. Lussuriosi;
  3. Golosi;
  4. Avari e prodighi;
  5. Iracondi e accidiosi.
Fino a questo punto si rispetta più o meno la tradizionale suddivisione dei vizi capitali, anche se incompleta. Si attraversa quindi un altro fiume, il Flagetonte, e le mura della città di Dite, alla cui guardia sono posti dei demoni e la Furie. 
 
Nel VI cerchio si trovano gli eretici; il VII, invece, è dedicato ai violenti ed è suddiviso in tre gironi: violenti contro gli altri (omicidi e predoni), violenti contro se stessi (suicidi e scialacquatori), violenti contro Dio (bestemmiatori, sodomiti, usurai). Scorre nel primo girone anche il terzo fiume infernale, il Flagetonte
 

L'ottavo cerchio e le dieci bolge

Dopo una riva scoscesa si giunge all’VIII cerchio dell'Inferno dantesco, che accoglie i dannati che hanno usato frode contro chi non si fida; essi sono suddivisi in dieci bolge concentriche, le Malebolge appunto, di cui riportiamo l’elenco: 
 
 
  1. Ruffiani e seduttori;
  2. Adulatori; 
  3. Simoniaci; 
  4. Indovini; 
  5. Barattieri; 
  6. Ipocriti; 
  7. Ladri; 
  8. Consiglieri di frode; 
  9. Seminatori di discordie; 
  10. Falsari. 

L'ultima zona e l'incontro con Lucifero

Si giunge, quindi, al pozzo dei giganti e infine all’ultima zona, la nona, destinata ai traditori di chi si fida. Qui scorre l’ultimo fiume, gelato, il Cocito; il cerchio è diviso in quattro zone il cui nome ricorda famosi traditori: prima zona, o Caina, per i traditori dei parenti; seconda zona, o Antenora, per i traditori della patria; terza zona, o Tolomea, per i traditori degli ospiti; quarta zona, o Giudecca, per i traditori dei benefattori. Lucifero stesso strazia, con le sue tre bocche, i tre sommi traditori della Chiesa e dell’Impero, vale a dire Giuda, Bruto e Cassio. Dal centro della Terra si risale verso la montagna del Purgatorio attraverso una natural burella, ossia un pertugio stretto.

ATTIVITA'
L'Inferno è concepito da Dante come un profondo abisso a forma di imbuto:
1)      In che modo si è creata la voragine dell’Inferno?
2)      In quanti cerchi è suddivisa la voragine infernale?
3)      Chi sono le anime che sono collocati nel Limbo? Perché non sono felici?