A partire dal 1400 gli Europei iniziarono a navigare per raggiungere terre sconosciute.
La ricerca di nuove rotte per i commerci con l’India e l’Estremo
Oriente, regioni ricche di spezie, indusse i portoghesi, sollecitati e
sorretti dal principe Enrico il Navigatore, a percorrere le coste atlantiche dell’Africa e a riprendere l’idea dei fratelli genovesi Vivaldi
(XIII secolo) di tentare la circumnavigazione del continente. Stimoli
non meno importanti a tali esplorazioni provennero dalla ricerca di oro,
schiavi e terre adatte (come le già note Canarie) a colture
specializzate (zucchero, vino speziato). Il contributo finanziario del
principe Enrico fu determinante per sostenere l’alto costo delle
spedizioni e per consentire il progresso tecnico necessario a simili
imprese, che richiedevano vascelli efficienti (come le nuove caravelle),
buone conoscenze astronomiche e tecniche avanzate (come la “navigazione
a bolina” per andare in direzione contraria ai forti venti africani).
Il sostegno del potere politico ai mercanti-navigatori fu
indispensabile, perché agli altissimi costi non corrispondeva
un’immediata remuneratività. Dopo le scoperte delle isole del Capo
Verde, del golfo di Guinea e dell’estuario del Congo, nel 1487 Bartolomeo Diaz doppiò il Capo di Buona Speranza e nel 1497-99 Vasco de Gama
proseguì nell’Oceano Indiano fino a Calicut, in India, aprendo una
nuova rotta commerciale di enorme importanza per la successiva storia
dell’economia. Nel 1492 Cristoforo Colombo, con le tre caravelle (Niña, Pinta e Santa Maria) messegli a disposizione dalla corona spagnola, provò a mettere in pratica la teoria di Paolo Dal Pozzo Toscanelli
che l’Asia fosse rapidamente raggiungibile navigando in direzione
occidentale. Il viaggio approdò nell’arcipelago delle Bahama, nell’isola
che Colombo, convinto di essere arrivato in Giappone, chiamò San
Salvador. Fu l’inconsapevole scoperta, per la civiltà europea (che non
conservava traccia dei viaggi dei vichinghi in Nordamerica del X
secolo), di un nuovo continente, dal 1507 chiamato (su proposta del
cartografo tedesco Martin Waldseemüller) “America”, in onore di Amerigo Vespucci,
il quale con i suoi viaggi capì per primo di non aver a che fare con
l’Asia, ma con una terra sconosciuta. I viaggi di Colombo inaugurarono
un’intensa stagione di esplorazioni nel nuovo continente. Nel 1497 il
veneziano Giovanni Caboto scoprì Terranova e le coste
dell’America del nord. Nel 1500 il portoghese Cabral sfiorò casualmente
le coste del Brasile. Nel 1519 Fernando Magellano,
portoghese al servizio della Spagna, guidò la spedizione che compì per
la prima volta nella storia la circumnavigazione del globo (nel 1522,
dopo che Magellano era morto nel 1521 nelle Filippine), superando il
continente americano da sud, dalla Terra del Fuoco. Fu Magellano a
chiamare Pacifico l’oceano che separa l’America dall’Asia. Nel 1523 il
fiorentino Giovanni da Verrazzano raggiunse la baia di New York e nel 1534 il francese Jacques Cartier
quella di San Lorenzo. Alla scoperta seguì la conquista e la
colonizzazione, che sottomise per secoli l’America latina alla penisola
iberica (soprattutto alla Spagna) in uno spietato sfruttamento incurante
degli enormi costi pagati dalla popolazione autoctona, vittima di una
sorta di genocidio.
Dall'Oriente giunsero in Europa prodotti molto preziosi come le
porcellane cinesi e giapponesi. La scoperta di tutte queste nuove terre
portò Spagna e Portogallo ad uno scontro perché entrambe ne
rivendicavano la proprietà. Questa contesa si concluse con il Trattato di Tordesillas
con cui le due nazioni si dividevano le terre al di là dell'Oceano
Atlantico in due zone: la zona spagnola a Ovest e la zona portoghese a
Est.
ATTIVITA'
Il 1492 è una data importante. Quali fatti sono accaduti in quell'anno?
Il 1492 è una data importante. Quali fatti sono accaduti in quell'anno?